29 maggio 2016

Concorso d'Eleganza Villa d'Este 2016 - novità, particolarità e descrizioni tecniche

Riporto di seguito una carrellata, corredata da mie fotografie, di quanto di innovativo e particolare visto durante quest'edizione del Concorso d'Eleganza Villa d'Este appena conclusosi, per quanto riguarda il settore automobilistico.

Il concorso è uno degli eventi più prestigiosi al mondo nell'ambito dei Veicoli d'Epoca e si tiene con cadenza annuale ormai dal 1929 nei giardini del Grand Hotel Villa d'Este e di Villa Erba a Cernobbio (CO), che si affacciano sull'affascinante Lago di Como.

Non manca però di certo uno sguardo al futuro in quanto si possono ammirare le più stravaganti Concept Car ed i Prototipi del domani. Partiamo proprio da queste ultime.

Di seguito tutte le foto corredate da dettagliate didascalie.

Iniziamo dalla Bugatti Vision Gran Turismo, l'hypercar che prefigura la Chiron, sicuramente la più ammirata dell'esposizione.



Vista frontale, la vettura è interamente realizzata in fibra di carbonio

Vista frontale laterale. Da notare le inedite prese d'aria per i freni integrate nei gruppi ottici anteriori

Parte superiore dell'auto con vista della location. Da notare la pinna stabilizzatrice centrale

Vista laterale

Cerchione monodado

Notare le appendici aerodinamiche sull'alettone anteriore che servono a creare dei vortici d'aria che corrono lungo tutta la fiancata della vettura ed impediscono ai flussi d'aria di entrare lateralmente nel sottoscocca e quindi di disturbare il flusso d'aria che, partendo dall'alettone anteriore, passa sotto l'auto e fuoriesce dal'estrattore posteriore, garantendo deportanza alla vettura.

Vista dell'alettone posteriore e delle prese di raffreddamento dei freni

Telecamera utilizzata al posto dello specchietto laterale, le cui immagini sono proiettate sul display nella plancia

Vista del propulsore W16 8 L che muove le quattro ruote della vettura. Su questo tipo di propulsore realizzerò un articolo dedicato.
Vista posteriore. Da notare l'enorme estrattore volto a generare deportanza

Particolare dei quattro terminali di scarico

Particolare del logo EB, Ettore Bugatti

Particolare dell'ala posteriore mobile ad inclinazione variabile gestita attivamente. Il sistema prende il nome di "aerodinamica attiva" e permette alla vettura di inclinare maggiormente l'ala quando si entra in una curva o l'elettronica percepisce che l'auto sta perdendo aderenza, in maniera da incrementare la deportanza e quindi l'aderenza e la trazione. L'ala invece viene abbassata ad esempio sui tratti rettilinei in modo da non rallentare l'auto a velocità elevate.
Abitacolo. Notare le finiture in pelle scamosciata bicolore

Pedali e volante a cloche con strumentazione integrata che ricorda quello di un'altra one-off, la Lamborghini Egoista

Paticolare del volante e della consolle centrale

Per restare in tema Concept Car e one-off proseguiamo con la Aston Martin Vanquish Zagato Concept, presentata proprio in occasione di questo concorso!

Vista frontale. L'intera carrozzeria è realizzata in fibra di carbonio e gli specchietti sono un chiaro tributo all'Aston Martin One-77

Vista posteriore. Il motore è il V12 6 L dell'Aston Martin Vanquish che in questo caso raggiunge la potenza di 600 cavalli. I fanali posteriori richiamano l'Aston Martin Vulcan

Ci spostiamo ora sulle Vetture d'Epoca, iniziando da un'auto che tutti gli appassionati di Rally come me sognano di possedere, ovvero una Lancia Stratos del 1975.


Vista frontale. L'auto monta un motore centrale-posteriore V6 da 2,4 L con angolo di 65° tra le due bancate, in grado di sviluppare 190 cv e 225 Nm di coppia massima

Vista laterale. Notare il gancio per l'apertura del vano motore

Notare la larghezza dei pneumatici posteriori, data la trazione posteriore dell'auto

Vista posteriore. Notare la particolare forma ascendente della coda dell'auto, volta a creare deportanza, e il sistema di sospensione dei terminali di scarico

Passiamo ora ad una rarissima Porsche 550 RS del 1955, costruita in soli 15 esemplari per questa versione RS. Il nome della vettura deriva dal fatto che questo fu il 550° progetto dello studio di progettazione Porsche ed il suo valore è stimato in un milione di euro.

Questa vettura in particolare, con il prominente alettone arancione, è arrivata seconda nella categoria "Auto da corsa del dopoguerra" al Concorso d'Eleganza di Pebble Beach, tenutosi il 16 Agosto 2015 in California, durante la
Monterey Classic Car Week.

Vista frontale.

Ispirandosi alla Porsche 356 creata da Ferry Porsche, la casa di Stoccarda decise di costruire un'auto progettata specificatamente per le corse.
La Porsche 550 Spyder fu presentata per la prima volta al Salone dell'auto di Parigi del 1953 e furono prodotte 78 auto, in configurazione aperta e chiusa.

La prima Porsche 550 Spyder fece la sua comparsa al Nürburging nel Maggio del '53, vincendo la sua prima gara. L'auto partecipò ad oltre 370 competizioni sui circuiti europei e statunitensi tra il '53 e il '65, ottenendo ben 95 primi posti assoluti e 75 nella sua categoria.


Vista posteriore. L'auto è equipaggiata con un 4 cilindri boxer di 1.498 cm3 con distribuzione a quattro alberi a camme in testa, montato in posizione centrale-posteriore.

La Porsche 550 RS Spyder in mostra quest'anno al concorso fu inizialmente consegnata al pilota svizzero Walter Riggenberg nel Marzo del '55. Quest'ultimo, con il copilota Richard von Frankenberg, stabilì numerosi record internazionali a Montlhéry, in Francia. Sempre nello stesso anno l'auto partecipò anche a Le Mans e corse sul circuito dell'AVUS.
In seguito l'auto fu guidata da Michael May che le aggiunse l'alettone aerodinamico ad inclinazione variabile. Ciò le valse il soprannome di "first winged Porsche".

L'auto è ora posseduta dal bresciano Ugo Gussalli Beretta.


Interni. Notare le regolazioni per l'inclinazione dell'alettone

Una serie di BMW M3 d'epoca


BMW M3

BMW M3 d'epoca con la fantastica location sullo sfondo

Passiamo ora alle BMW Serie 8, vere e proprie supercar degli anni '90!


BMW 850i, vista frontale. La vettura monta un V12 5 L in grado di erogare 300 cv

BMW 850i, vista posteriore

BMW 850Csi, massima espressione della serie, vista frontale. La vettura è dotata del propulsore V12 5,6 L elaborato da BMW Motorsport ed in grado di erogare 381 cv

BMW 850Csi, vista posteriore. Da notare i quattro terminali di scarico accoppiati circolari e cromati

BMW 850i e BMW 850Csi, particolare del muso. Da notare i fari a scomparsa

E per finire la serie delle BMW Hommage

BMW 3.0 CSL Hommage R

BMW 2002 Turbo, prima auto turbo dell'elica ed auto da cui trae ispirazione la 2002 Hommage

BMW 2002 Hommage. Vista frontale

BMW 2002 Hommage. Vista posteriore
BMW 328 Hommage. Vista frontale. La vettura è interamente realizzata in fibra di carbonio lavorato a vista
BMW 328 Hommage. Vista posteriore
BMW M1. Vista posteriore
BMW M1. Vista laterale
BMW M1 e BMW M1 Hommage
BMW M1 Hommage. Vista frontale

Sperando che la carrellata sia stata di vostro gradimento, vi lascio al prossimo articolo, ma non prima di consigliarvi il canale YouTube di un amico che era presente con me al concorso.
Il canale parla di tutto ciò che riguarda i motori, dal Motorsport alle Supercar, dai Track Day alle moto, di seguito il link: Ferri94seb


Prima di salutarvi vi lascio anche i miei contatti:

- Canale YT generico (parlo anche di motori) AlbyBatty
- Canale YT professionale nel quale recensisco MTB: Batt J Bike Channel 

Al prossimo articolo! Stay Tuned ;)

18 maggio 2016

Evinrude E-TEC G2 [Motonautica]

Oggi vi voglio parlare come sempre di motori, ma questa volta nautici, ed in particolare della nuova gamma di motori fuoribordo Evinrude 2 tempi, gli E-TEC G2.

Motori fuoribordo Evinrude E-TEC G2

Esatto, avete letto bene, 2 tempi! Evinrude è rimasta la sola a produrre motori nautici fuoribordo 2 tempi ma non perché non abbia esperienza nella costruzione e progettazione di propulsori a a 4T, fa infatti parte del gruppo BRP che di 4T ne produce eccome! Scopriamo quindi insieme il perché di questa scelta!


La gamma di fuoribordo in questione comprende potenze che vanno dai 200 ai 300 hp declinati nelle seguenti varianti:

200 H.O.
225 HP
225 H.O.
250 HP
250 H.O.
300 HP

Dove H.O. sta per High Output.

Gamma Evinrude E-TEC G2
Tornando al discorso 2T, questa tipologia di motori, nella nautica come su strada, sono scomparsi ormai da anni per via dei consumi maggiori rispetto ad un 4T e delle sempre più restrittive norme sulle emissioni. Solo Evinrude aveva dato seguito alla tecnologia 2T con la sua precedente gamma di motori fuoribordo, gli Evinrude E-TEC "G1".

è innegabile però che i motori 2T abbiano più coppia ed accelerazione di un qualsiasi 4T di pari potenza, ma come la mettiamo con consumi ed emissioni?

Al Salone Nautico di Genova di quest'anno ho avuto modo di toccare con mano questi propulsori e di parlare con un ingegnere di Evinrude che mi ha chiarito proprio questi punti.

La domanda che gli ho posto è stata: Questi motori sviluppano sicuramente più coppia ed accelerazione rispetto ad un qualsiasi rivale 4T di pari potenza ma, i motori 2T bruciano olio, come fanno quindi ad inquinare e consumare meno? (Le emissioni risultano essere del 75% inferiori rispetto alla precedente generazione G1).

La sua risposta mi è stata illustrata attraverso un motore senza calandre laterali che era presente nello stand Evinrude. La spiegazione è stata che l'olio non viene iniettato nella camera di scoppio! Quindi non brucia insieme alla benzina e non inquina! L'olio viene invece distribuito dal suo serbatoio dedicato e spruzzato in tutte quelle parti del motore che necessitano di lubrificazione attraverso una fitta rete di tubicini che si vedono molto bene nell'immagine sottostante. Come si nota proprio dall'immagine l'olio viene veicolato attraverso la rete di tubicini fino a raggiungere la parte inferiore dei cilindri (quella che contiene la biella), l'albero a gomiti, gli alberi a camme e tutte le altre parti che ne necessitano. In questo modo l'olio si consuma, come in un qualsiasi motore 2 tempi, ma non viene bruciato generando inquinamento e la casa garantisce il rabbocco dell'olio non prima delle 200 ore di funzionamento quindi mediamente per circa due stagioni a seconda dell'utilizzo.

Evinrude E-TEC G2 aperto. Da notare la rete di tubicini che, partendo dal serbatoio dell'olio, lo vanno a spruzzare puntualmente in ogni parte del motore che ne necessita, ma non in camera di scoppio.
Particolare del serbatoio dell'olio dedicato

Altra nota decisamente positiva di questi motori è che Evinrude dichiara che la manutenzione è da eseguire soltanto dopo i primi 5 anni, quindi in questo frangente questa gamma di propulsori riesce addirittura a fare meglio dei competitor 4 tempi.

Il lavoro rispetto alla precedente generazione di E-TEC è stato veramente notevole infatti è stato studiato il modo per raggiungere l'esatto rapporto stechiometrico della miscela aria-benzina, che prevede 14,7 kg d'aria ogni kg di carburante. è stata anche studiata la modalità di diffusione del combustibile nella camera di scoppio durante l'iniezione, tramite software di simulazione, da parte delle maggiori università americane, in modo da ottenere uno scoppio il più efficiente possibile.

Particolare del sistema di iniezione

è mediante tutte queste accortezze che gli ingegneri Evinrude sostengono che i nuovi G2 consumino addirittura meno dei rispettivi 4 tempi Suzuki o Honda dotati della tecnologia Lean Burn, ovvero muniti di un sistema di iniezione elettronica che adegua il rapporto stechiometrico tra aria e benzina in rapporto alle situazioni, "smagrendo" la miscela quando il motore si trova a regime costante, per diminuire i consumi, per poi "ingrassarla" in fase di accelerazione quando è richiesta potenza.

L'architettura è la medesima per tutte le declinazioni di potenza di questo fuoribordo, ovvero un monoblocco V6 ad iniezione diretta con inclinazione di 74° tra le due bancate e 3441 cc di cilindrata. Questa architettura unita al ciclo 2 tempi garantisce il rapporto peso-potenza migliore nel suo segmento.

Architettura V6 con angolo di 74° tra le bancate

Come penso avrete notato l'angolo tra le due bancate è molto stretto, ciò permette di avere dei fuoribordo molto compatti che possono essere istallati vicini tra loro in caso di installazioni multiple, in modo da massimizzare la spinta e quindi la resa dei motori stessi.

Esempio di installazione di 3 fuoribordo Evinrude E-TEC G2 da 300 hp. Notare come la compattezza dei motori permetta la loro installazione molto ravvicinata.

Questi fuoribordo sono stati progettati anche per distinguersi a prima vista e per adattarsi alla combinazione cromatica di ogni tipo di imbarcazione. è infatti possibile scegliere i colori delle calandre laterali e superiori, nonché indipendentemente quelli dei fregi laterali.

Schermata del configuratore del motore

Assolutamente degna di nota in questo nuovo modello è anche la timoneria idraulica ed integrata direttamente nel piede del fuoribordo. La timoneria è anche attiva, ovvero aumenta automaticamente la rigidità dello sterzo con l'incremento di velocità e viceversa.


In conclusione, un connubio tra potenza, accelerazione, consumi, emissioni, personalizzazione ed affidabilità che sembra decisamente vincente!